La valutazione dei rischi predisposta dal Datore di Lavoro deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004 (art. 28 comma 1 D.Lgs 81/08).
L’analisi viene elaborata secondo le “Indicazioni per la valutazione dello stress lavoro-correlato”, emanate dalla Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro il 17 novembre 2010. La metodologia applicata si articola in due fasi: una necessaria (valutazione preliminare) e l'altra eventuale (valutazione approfondita), da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.
La valutazione preliminare consiste nella rilevazione, tramite compilazione di specifica check-list, di indicatori oggettivi e verificabili di stress da lavoro, appartenenti a tre distinte aree: indicatori aziendali (es. andamento infortuni, assenteismo ecc.), contesto del lavoro e contenuto del lavoro.
Sulla base dei dati raccolti vengono individuati i livelli di rischio per le varie mansioni e le eventuali misure di prevenzione e protezione da attuare.
La valutazione approfondita invece, affrontata con il supporto di specialisti in materia (es. psicologi del lavoro), prevede l’analisi della percezione soggettiva del rischio stress lavoro-correlato da parte dei gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche.