Legionellosi: i dati e le tecniche di controllo e valutazione
La legionellosi, infezione polmonare causata da un batterio chiamato Legionella, è stata più volte indicata come problema emergente in Sanità Pubblica ed è sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Comunità Europea e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Si ha una diffusione naturale di Legionella in: laghi, fiumi, corsi d’acqua acque stagnanti, falde acquatiche, terreni umidi, ...
O una diffusione artificiale in: serbatoi d’acqua per uso domestico ed industriale, torri di raffreddamento per impianti di condizionamento, condutture idrauliche di ospedale, alberghi, industrie docce, cisterne, piscine e fontane, ...
In particolare negli impianti idrici si può trovare:
Il biofilm è una ‘pellicola’ di microrganismi (batteri, alghe, protozoi, virus, ecc.) immersi in una matrice organica.
Le varie forme assunte dalla malattia da legionella sono: forma subclinica, Febbre di Pontiac, Malattia dei Legionari o legionellosi.
Nel Giugno 2017 sono uscite le NUOVE LINEE GUIDA dell’Emilia Romagna, secondo le quali ogni struttura a rischio deve affrontare la valutazione del rischio e si ricordano alcuni punti critici da valutare:
Ad esempio riguardo agli ospedali e alle aziende con sistemi UTA e torri di raffreddamento bisogna considerare:
In particolare in questi ambienti la trasmissione di Legionella si verifica per “inalazione d’aerosol e/o per micro aspirazione di acqua contaminata”, in particolare durante:
La valutazione del rischio con campionamento dell'acqua porta a programmare misure a breve termine e a lungo termine.
LO STUDIO BERGONZANI EFFETTUA SOPRALLUOGHI NECESSARI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA PRATICA DI ACCATASTAMENTO DELLE TORRI EVAPORATIVE.
SUCCESSIVAMENTE FORNISCE ALL’AZIENDA IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI, CON LE PROCEDURE NECESSARIE E LA MODULISTICA DI REGISTRAZIONE, OLTRE CHE AFFIANCARE L’AZIENDA NEI MONITORAGGI TRAMITE LABORATORIO SPECIALIZZATO.
La legionellosi, infezione polmonare causata da un batterio chiamato Legionella, è stata più volte indicata come problema emergente in Sanità Pubblica ed è sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Comunità Europea e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Si ha una diffusione naturale di Legionella in: laghi, fiumi, corsi d’acqua acque stagnanti, falde acquatiche, terreni umidi, ...
O una diffusione artificiale in: serbatoi d’acqua per uso domestico ed industriale, torri di raffreddamento per impianti di condizionamento, condutture idrauliche di ospedale, alberghi, industrie docce, cisterne, piscine e fontane, ...
In particolare negli impianti idrici si può trovare:
- - libera nell’acqua
- - ancorata al biofilm
Il biofilm è una ‘pellicola’ di microrganismi (batteri, alghe, protozoi, virus, ecc.) immersi in una matrice organica.
Le varie forme assunte dalla malattia da legionella sono: forma subclinica, Febbre di Pontiac, Malattia dei Legionari o legionellosi.
Nel Giugno 2017 sono uscite le NUOVE LINEE GUIDA dell’Emilia Romagna, secondo le quali ogni struttura a rischio deve affrontare la valutazione del rischio e si ricordano alcuni punti critici da valutare:
- - H2O riscaldata (circuiti d’acqua calda, acque termali, ecc.);
- - H2O stagnante (acqua che viene poco utilizzata: presenza di ‘punti morti’ nella rete idrica, serbatoi di accumulo);
- - H2O aerosol (docce, vasche, aeratori dei rubinetti, idromassaggi, umidificazione centralizzata impianti di condizionamento).
Ad esempio riguardo agli ospedali e alle aziende con sistemi UTA e torri di raffreddamento bisogna considerare:
- - dimensioni dell’edificio
- - dimensioni delle torri di raffreddamento (si trova più facilmente in quelle di piccole dimensioni);
- - l’età dell’edificio (presenza di ‘punti morti’, uso di materiali favorenti l’accumulo di biofilm)”.
In particolare in questi ambienti la trasmissione di Legionella si verifica per “inalazione d’aerosol e/o per micro aspirazione di acqua contaminata”, in particolare durante:
- - l’esposizione all’acqua calda delle docce;
- - l’uso di apparecchiature per nebulizzare acqua (UTA, umidificatori impianti condizionamento, torri di raffreddamento/condensatori evaporativi);
- - gorgogliatori per l’O2 terapia;
- - la micro aspirazione d’acqua potabile durante l’uso di sondini naso gastrici”.
- E dopo l’esposizione all’acqua contaminata “il rischio d’acquisire l’infezione è legato essenzialmente a tre fattori:
- - al tipo e all’intensità dell’esposizione;
- - allo stato di salute della persona esposta;
- - a fattori di patogenicità batterica”.
La valutazione del rischio con campionamento dell'acqua porta a programmare misure a breve termine e a lungo termine.
LO STUDIO BERGONZANI EFFETTUA SOPRALLUOGHI NECESSARI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA PRATICA DI ACCATASTAMENTO DELLE TORRI EVAPORATIVE.
SUCCESSIVAMENTE FORNISCE ALL’AZIENDA IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI, CON LE PROCEDURE NECESSARIE E LA MODULISTICA DI REGISTRAZIONE, OLTRE CHE AFFIANCARE L’AZIENDA NEI MONITORAGGI TRAMITE LABORATORIO SPECIALIZZATO.